da La Redazione | 14 Giugno 2017 23:17
Questi giorni ho avuto occasione nelle mie passeggiate di attraversare il parco Spina e uscire dalla Via la Pieve dove si trova la chiesa, Pieve di San Michele, che è il monumento più antico della città di Santarcangelo.
La Pieve di San Michele è nella guida turistica della città ed è meta di turisti che ne ammirano la sua struttura primitiva risalente all’epoca bizantina (VI-VII secolo), mentre cripta e campanile sembra che appartengano a un intervento più tardo, eseguito presumibilmente nel periodo longobardo (VIII secolo).
Purtroppo questa Pieve è confinante sul lato sud-est con una abitazione disabitata e pericolante visto che è stata transennata causa pericolo di crollo. Questo degrado che non fa onore alla città, ai suoi abitanti e soprattutto alla sua amministrazione comunale dato che quest’abitazione è la casa natale del partigiano Rino Molari.
Il partigiano e antifascista Rino Molari nato a Santarcangelo il 9 maggio 1911, trucidato a Fossoli (Modena) il 12 luglio 1944, si diede ad organizzare rifugi per i ricercati politici e i militari sbandati, a mettere in piedi i primi collegamenti tra i gruppi che si stavano costituendo per la lotta armata contro i nazifascisti, a diffondere la stampa clandestina. Partigiano dell’ottava Brigata Garibaldi, divenne membro del CLN di Santarcangelo, in collegamento con i comitati di Rimini, di Riccione, di Marciano, di Pesaro e di Novafeltria.
A Santarcangelo è ricordato con una via nel centro del paese così come l’Istituto Tecnico Commerciale Statale di Santarcangelo porta il suo nome.
Nonostante questo la sua casa natale viene lasciata in questo stato, non sarebbe meglio che venisse acquisita dal comune, ristrutturata e messa a disposizione della cittadinanza come museo alla resistenza?
Poi perché non liberare tutta quest’area della Pieve e della casa di Rino Molari dando luce sul parco Spina in modo che diventi tutt’uno con un immaginario bellissimo per i cittadini e per i turisti?
Diamo “più valore alla città” curando e intervenendo anche questi aspetti turistici, storici e ambientali.
Piero Ricci – Santarcangelo
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