da La Redazione | 19 Giugno 2016 0:03
Vorrei portare alcune mie considerazioni sulla pista ciclabile posta sul lato sinistro del fiume Marecchia per la parte situata sul territorio di Santarcangelo dove è stata completata da otto mesi, unendo così i tracciati già esistenti dei comuni di Poggio Torriana e Rimini.
Quest’opera era incompleta nella parte di Santarcangelo, ora con il finanziamento proveniente dalla Comunità Europea si è completata la realizzazione del percorso storico naturalistico sulla sponda sinistra del fiume Marecchia che dal Santuario di Saiano arriva al mare.
Anche se questo percorso è poco reclamizzato come meriterebbe, si trovano moltissimi ciclisti e podisti che percorrono questo bel tracciato che a tratti lambisce gli argini del fiume; a mio avviso la ciclo-pedonale da questo lato del Marecchia è la più suggestiva e naturalistica.
Questa ciclabile è di competenza della Provincia di Rimini, ma come sappiamo tutti una riforma scellerata ne ha tagliato le risorse ed ora quelle poche rimaste vengono riversate sui tratti stradali; a questa ciclabile lasciata a se stessa, servono interventi con risorse provenienti dai comuni che la lambiscono per dare completezza e continuità a questa opera.
Soprattutto nel territorio di Santarcangelo, dove troviamo nove accessi al nuovo tracciato, mancano cartelli informativi, aree di sosta attrezzate e qualche fontana per dare agli utenti quel servizio indispensabile per trascorrere qualche ora in mezzo alla natura.
Quest’opera ha di fatto creato anche opportunità di attraversamento da una sponda all’altra creando degli anelli: merita un grande apprezzamento la passerella ingabbiata a fianco dell’Autostrada sul Marecchia, poi l’intervento (tanto atteso) che il comune di Santarcangelo farà sul ponte del Marecchia chiuderà un altro anello in sicurezza, mentre l’altro anello verrà chiuso a Ponte Verucchio. Il sogno sarebbe un altro ponte passerella all’altezza del parco Village a Villa Verucchio e Santo Marino.
Vorrei spendermi per una struttura che si trova all’altezza dell’ex cementificio Buzzi; esiste fin dagli anni 50 una torretta alta circa 30 metri posta su sei piani, adibita per circa 20 anni a punto di partenza della funivia lunga circa 700 metri che la collegava al cementificio per il trasporto della ghiaia prelevata dal fiume questa si trova a metà percorso della ciclabile fra l’inizio della pista (Saiano) e il mare (Rimini).
Meriterebbe un’attenzione particolare ed ha una storia alle spalle ed è giusto che sia conservata; andrebbe acquisita dal Demanio (gratuitamente) e recuperata restituendola all’utilizzo di chi frequenta il Marecchia, provo a suggerirne qualche possibilità (ma servirebbe un concorso di idee): un osservatorio naturalistico all’ultimo piano (ha una visibilità che si estende da un lato sino a Rimini e dall’altro oltre Ponte Verucchio), e nei vari piani potrebbe trovare posto una sala con i reperti trovati nel Marecchia, una sala riunioni per le associazioni e per incontri didattici con strumentazioni scientifiche, biblioteca, ecc., esposizione di foto riconducibili alla storia del luogo, postazione per guardie forestali, punto di riferimento della protezione civile (a 200 metri si trova un piccolo aeroporto per ultraleggeri), punto di ristoro e assistenza ai ciclisti (noleggio bici, ecc.), parcheggio con piano permeabile per auto e camper, ecc.
In questo modo recuperiamo un’area e una struttura lasciata a se stessa (passando vicino si sentono all’interno voci anche di ragazzi che si possono trovare situazioni pericolose . . .) ma con la volontà politica-amministrativa si può dare alla pista ciclabile un qualcosa in più che può essere speso anche per la partenza di percorsi turistici-naturalistici per la vallata del Marecchia.
Diamo più valore ai percorsi e ai parchi naturali!
Piero Ricci – Santarcangelo
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