da La Redazione | 24 Novembre 2016 22:16
La politica regionale sulla sanità si sta rivelando sempre più accentratrice, togliere ai piccoli ospedali per riorganizzare il “maltolto” nelle grandi strutture ospedaliere, le scelte e gli investimenti degli ultimi anni sembrano confermare questa tendenza il tutto in nome di un risparmio alquanto discutibile visto che sembra più funzionale a scongiurare un taglio sulle numerose poltrone piuttosto che a ottimizzare realmente la spesa sanitaria.
Salvo qualche eccezione, sempre più spesso, sul piede di guerra, ci sono i cittadini e non i partiti i quali sembrano oramai rassegnati alle scelte che il Partito Democratico prende in Regione decisioni contro le quali si vedono ben pochi atti concreti.
E’ comprensibile anche se non giustificabile che a livello locale il Pd si comporti in maniera ambigua (occorre ovviamente evitare di mettere in discussione le decisioni calate dall’alto dallo stesso partito), ma che dire di quei partiti che si sono proposti come alternativa di governo? Che fine hanno fatto gli impegni presi con i cittadini in campagna elettorale?
In teoria non dovremmo aver alcun timore viste le continue rassicurazioni espresse in questi anni, ma come dormire sonni tranquilli quando chi promette che i piccoli ospedali non verranno depotenziati, al tempo stesso ci ricorda che ci sono dei parametri sotto i quali non si riesce a garantire sicurezza al paziente e quindi si prospetta la chiusura quale conseguenza fisiologica?
Sono anni che ci sentiamo ripetere che non c’è nessun depotenziamento in corso, ma qualcuno si è preso la briga di analizzare quali siano i servizi e i reparti presenti oggi in ciascuna struttura e quali quelli di 5, 10 e 15 anni fa?
Reparti che in passato erano aperti giornalmente, oggi aprono a giorni alterni e questi ultimi ora sono magari disponibili una volta alla settimana o sono addirittura scomparsi.
A Santarcangelo nella scorsa legislatura la battaglia incentrata sul salvataggio dell’Ospedale Franchini, oggi si focalizza solo sul doveroso salvataggio del reparto di senologia, visto che le promesse più recenti riguardano il reparto e non l’ospedale credo sia ancor più doveroso per la politica locale vigilare sull’intera struttura ricercando le necessarie tutele attraverso impegni concreti nelle sedi opportune.
Loris Dall’Acqua – Santarcangelo
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