da La Redazione | 22 Marzo 2015 22:17
Vogliamo portare all’attenzione, se ce ne fosse bisogno, alle forze politiche e all’Amministrazione Comunale, che la Via Braschi (Via Emilia), partendo dalla Via Montevecchi arrivando alla rotonda con Via Bassi e Via Pascoli – circa 1000 metri con 5 incroci – ha un solo attraversamento ciclo/pedonale sotterraneo di Via Mazzini e zero attraversamenti pedonali a raso,senza né pista ciclabile né marciapiedi (salvo per pochi centinaia di metri).
Ci chiediamo, e se lo chiedono tutti i cittadini, come può essere che questo tratto con circa 25.000 veicoli giornalieri si possa attraversare a piedi senza rischiare la pelle?
Anche le nuove attività commerciali nate in questi anni, che hanno inoltre reso questo tratto di strada ancora più pericoloso, e la mancanza di parcheggi portano la sosta di auto ad occupare la banchina stradale, chiudendo di fatto l’utilizzo alla sua pedonalità pur se precaria.
Servono interventi nel breve periodo, includendolo come priorità nel POC1 per rimuovere il pericolo e il suo degrado con attraversamenti protetti o a chiamata ogni 200 metri, sistemare le banchine stradali con marciapiedi da un lato e dall’altra con pista ciclabile, negli incroci servono rotatorie e parcheggi in prossimità delle varie attività.
Se andiamo a rileggere i programmi elettorali di tutti i partiti locali che si sono presentati alle elezioni comunali di Santarcangelo negli ultimi 20 anni, vi è sempre fra le priorità l’impegno di risolvere il problema della Via Braschi (S.S. Emilia).
In questi anni ci sono stati dibattiti, discussioni, mozioni e interpellanze in Consiglio Comunale che prontamente ogni Sindaco e/o assessore comunale rigettavano con più scusanti: la più gettonata è che la strada è di proprietà dell’ANAS ed ogni intervento va condiviso con l’Ente Statale che interpone difficoltà per interventi di messa in sicurezza.
Se questo è il problema, occorre accelerare l’acquisizione della Via Braschi alla proprietà comunale così non si è vincolati ai pareri di altri enti.
Facciamo presto, non aspettiamo di muoverci sull’emotività quando ci sarà il prossimo incidente . . .
la Redazione
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