da La Redazione | 5 Aprile 2016 0:19
E’ primavera e a Santarcangelo fioriscono idee, iniziative e progetti per nuovi parcheggi, piste ciclabili, parchi, ecc.
L’amministrazione comunale si sta liberando pian piano dei debiti contratti tramite mutui nell’era del Sindaco Maioli e si ritrova un potenziale per sviluppare nuovi investimenti che nella stragrande maggioranza vanno a riqualificare il tessuto urbano rimasto al palo da diversi anni.
Iniziamo ad esaminare una ad una queste prime iniziative progettuali dell’amministrazione comunale e di altri enti:
– Parcheggio dei Cappuccini – come abbiamo accennato in un articolo precedente – occorreva cercare una soluzione che guardasse lontano, cioè verificare se vi fossero i presupposti anche di un parcheggio sotterraneo affinché i residenti del centro storico della parte alta del paese potessero avere box auto o cantine (attualmente i garage sono stati trasformati in locali ad uso abitativo) liberando in questo modo le vie dalla sosta delle auto.
Senza costi per la collettività si poteva ricorrere ad un project financing in cui l’investimento è a carico di un imprenditore privato che provvederà alla vendita degli spazi interrati.
– Parco Contea – la creazione di un parco archeologico dai resti di 15 fornaci dell’era romana trovati circa 10 anni fa, porta un valore aggiunto alla nostra Santarcangelo e potrà essere inserito nei percorsi turistici del nostro territorio; non conosciamo nei dettagli il progetto di recupero di questa area a margine della via Contea, ma come sempre quando si deve intervenire occorrono risorse economiche che attualmente sono ancora da individuare, poi sarà necessario definire come gestire quest’area che non potrà essere un onere per la collettività di Santarcangelo.
– Piste ciclabili – in pochi mesi sono maturate situazioni progettuali che erano state inserite più volte in bilanci triennali quali la Via Tomba e la Via Casale S.Ermete; ora anche la Via Trasversale Marecchia, con un intervento di un milione di euro, avrà il prosieguo della pista ciclo-pedonale dalla rotatoria sulla strada di gronda in direzione S.Martino dove il costo più oneroso sarà concentrato nell’attraversamento sul ponte del Marecchia con un percorso a sbalzo.
Occorre precisare che il ponte sul Marecchia fa parte della strada provinciale e questo ente ha nel cassetto da oltre venti anni un progetto di messa in sicurezza del ponte stesso: le barriere di protezione (guard-rail) non sono più a norma e dovevano essere sostituite con quelle previste per legge. Con questo intervento si poteva intervenire anche creando lo spazio a terrazzo per la pista ciclabile così con un unico intervento si prendevano due piccioni con una fava, ma la latitanza degli amministrazioni locali succedute negli ultimi 20 anni e dei consiglieri provinciali eletti nel collegio di Santarcangelo vengono ora al pettine andando a gravare solamente della spesa sulla collettività di Santarcangelo.
Sulla sponda destra dell’Uso sono in atto lavori per prolungare il percorso ciclo-pedonale dal lago di Spinalbeto sino dal parco dei Cappuccini e da questo a S.Vito dove è già presente una pista che ci porterà a Bellaria.
Poi anche l’idea di recuperare il vecchio tracciato della ferrovia Santarcangelo-Urbino con una pista ciclabile potrebbe essere una delle soluzioni migliori per valorizzare la vallata del Marecchia attraversando aree di pregio e frazioni ricche di storia (ex cementificio, mulini, rocche, ecc.) anche se è stata da poco terminata dalla Regione la ciclabile lungo la sponda sinistra del Marecchia.
Ora si può percorrere tutto il tratto da Rimini sino a Secchiano. Il nuovo tratto che ha una larghezza di tre metri è tutto nel territorio Santarcangiolese: basta percorrere poche centinaia di metri per rendersi conto che è bellissimo ed in alcuni tratti fiancheggia la sponda del fiume, ed ha la possibilità, in tre occasioni, di attraversare l’altra sponda del fiume.
Nel comune di Santarcangelo vi sono ben nove accessi ciclabili a questa pista, ma è ancora carente di strutture, di aree di sosta e fontane, di segnaletica, e non è ancora molto pubblicizzata.
Tutte queste opere, frutto di mutui, finanziamenti regionali-nazionali e della comunità europea, debbono poi essere arredate e mantenute con continue opere di manutenzione e sorveglianza, ma poi quale ente dovrà farsi carico di questo continuo costo?
la Redazione
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