da La Redazione | 9 Aprile 2015 14:01
In questi giorni il comitato dei residenti del centro storico di Santarcangelo sta chiedendo il rispetto del riposo notturno ed è pronto ad una mobilitazione più ampia affinché venga attivata dall’Amministrazione comunale una gestione degli orari dei locali pubblici e una prevenzione da disturbi provenienti dagli schiamazzi dei clienti.
Portare la chiusura dei locali oltre alla mezzanotte comporta problemi che, soprattutto d’estate, non trovano la disponibilità dei residenti che si vedono minare il proprio riposo: i clienti difficilmente riescono a stare in compagnia seduti attorno ad un tavolo o in piedi quando sono fuori dal locale senza generare rumori.
Occorre premettere che il centro storico è stato recuperato alla sua decadenza dalla nascita dei locali pubblici che hanno portato a conoscere e rendere questo borgo famoso a livello nazionale. I residenti di pari passo hanno investito per renderlo sempre più bello ed abitabile in tutti i giorni della settimana.
Questo significa che le attività enogastronomiche e le abitazioni sono cresciute di pari passo e non possiamo immaginare che non possano coesistere con l’impegno di tutti nel trovare la soluzione ottimale.
Riconosciamo che è molto difficile trovare un comune punto d’incontro e che la situazione è fra le più delicate: richiedono una cura doppia dei dettagli.
In questa fase l’Amministrazione comunale nelle vesti dell’Assessore Paola Donini (che è parte in causa essendo comproprietaria di un locale pubblico e qualunque decisione troverà scontenterà sempre i residenti – ndr) dovrà fare un passo indietro e mettere in campo la mediazione professionale di un servizio esterno di Mediazione Sociale che avrà più possibilità di aiutare le parti a trovare soluzioni rapide e concordate per il bene di tutta la collettività di Santarcangelo.
Soluzioni di questo genere non sono nuove in Italia e sono spesso adottate in situazioni simili sia nel resto d’Europa che negli Stati Uniti.
Trovare un giusto equilibrio è un ottimo investimento. Con quali risorse? C’è un’apposita legge che finanzia i centri commerciali naturali. Invece di commissionare indagini di mercato o arredi, si pensi prima al benessere dei cittadini, siano essi residenti o esercenti.
la Redazione
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