da La Redazione | 10 Maggio 2017 0:03
Riceviamo e pubblichiamo:
Gentile redazione di Santarcangelo News,
Vorrei segnalarvi una questione che mi sta molto a cuore.
Ho la fortuna di avere la mamma ancora in vita che però, a causa di vari problemi, è da qualche tempo ospite della casa di riposo di Santarcangelo.
Negli ultimi tempi, insieme ai parenti di altri nonni, abbiamo notato che le condizioni della struttura stanno peggiorando perché non vengono effettuate alcune manutenzioni.
Ci tengo a sottolineare che il servizio è ottimo e sono tutti molto gentili e professionali ma le problematiche cominciano ad essere tante.
Per esempio i camminamenti del parco sono quasi impraticabili; i condizionatori delle camere sono guasti e non sono stati ancora sostituiti.
Ci sono poi alcune questioni riguardanti la sicurezza. Le porte di ingresso non hanno nessuna forma di videosorveglianza né di blocco per cui è facile entrare così come è facile uscire e questo le rende non idonee per una casa “protetta”.
Il centro diurno, che accoglie quei nonni in parte autosufficienti, solo durante le ore giornaliere (poi tornano alle loro case dai loro cari) è misero e striminzito e relegato in un angolino nonostante le promesse di ampliamento e migliore sistemazione.
Infine non vi è nessuna forma di riparo/protezione per il cancello di ingresso per cui siamo costretti ad attendere che ci aprano sotto il sole o sotto la pioggia.
Abbiamo sollevato queste problematiche diverse volte ma non sono state risolte.
A metà aprile c’è stata la solita riunione annuale dei parenti con i gestori della casa. Una bella occasione di incontro e di confronto. Mi sarei aspettata anche la presenza dei “proprietari” della casa di riposo. Il nostro ricovero, voluto dai santarcangiolesi del passato e amministrato con amore e passione e rispetto nei confronti dei “nonni”, da anni pur essendo pubblico non risponde più direttamente al Comune. Prima c’era una specie di azienda di servizi di vallata (nella quale sedevano i rappresentanti dei comuni), adesso tutto è passato a Rimini e lì si è tutto un po’ perso come in un grande calderone.
Abbiamo come la sensazione che i nostri amministratori non ci ascoltino più e non si interessino delle condizioni della casa di riposo e della sua manutenzione.
Come si dice: lontano dagli occhi e lontano dal cuore. Ma noi vorremmo parlare con il nostro Comune di nostri nonni.
lettera firmata
Ci permettiamo di rilasciare il nostro commento:
Questa lettera ci consente di tornare su una questione che fu molto dibattuta ma che ormai pare essere finita nel dimenticatoio (o almeno qualcuno si è proprio dimenticato…)
Prima era il ricovero, poi è diventato IPAB e quindi ASP (azienda per i servizi alla persona) Valle del Marecchia. Ora è tutto spostato a Rimini dopo una scellerata ed intensamente avversata “fusione” che ha avuto, come molti ricorderanno, diversi colpi e contraccolpi in più di un consiglio comunale di epoca recente.
C’era chi sosteneva che i servizi alla persona, per la loro delicatezza, andavano tenuti più vicini possibile ad una amministrazione comunale tenuta a sorvegliarne la qualità così come la corretta gestione. C’era chi sosteneva invece che un’unica azienda distrettuale avrebbe consentito economie di scala e una organizzazione del lavoro più efficiente e con minori costi.
Ora, dopo che ha vinto la corrente di chi prospettava che “grande è meglio” ci ritroviamo con una struttura “dimenticata”. Dimenticata dall’ASP e dal Comune che invece si era sperticato nel garantire massimo impegno e massimo controllo nei confronti della gestione riminese.
La casa di riposo di Santarcangelo, un tempo vanto della comunità e amministrata orgogliosamente e con caparbietà e serietà da amministratori del passato (Pippo Tassinari, per dirne uno, ma anche Leandro Tonelli…), si trova in una situazione non semplice.
Quando era ancora tutto in mano dei Comuni, grazie ad una gestione sapiente ed attenta, gli utili derivanti dall’affitto della struttura al privato venivano destinati alle manutenzioni e migliorie e c’era perfino un progetto di ampliamento. Ora gli utili continuano ad esserci ma di manutenzione non se ne parla. Si tratta di circa 130/150 mila euro all’anno!!!
Qualcuno suoni la sveglia!!
la Redazione
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